Il Franciacorta a regola d’arte: Andy Wahrol

“La Montina
Il Franciacorta a regola d’arte”

Quando scegli un Franciacorta d’autore, ti senti un po’ artista anche tu.

Il claim della nostra campagna, ormai, lo conosci.

Il terzo artista, invece?

Un indizio: è più abituato a essere l’ideatore di una campagna pubblicitaria, piuttosto che esserne protagonista.

Dopo Frida Kahlo e Vincent van Gogh, infatti, è la volta di uno dei più grandi rivoluzionari del Novecento: Andy Wahrol.

Nato in Pennsylvania nel 1928 da immigrati slovacchi di etnia Rutena (il suo nome vero è Andrew Warhola), dal 1945 al 1949 studia arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology di Pittsburgh.

Quindi si trasferisce a New York, città a cui lega praticamente la sua intera vita e dove inizia a lavorare come grafico pubblicitario per alcune riviste, come Glamour e Vogue. Nel 1952 tiene la prima personale nella Grande Mela, alla Hugo Gallery. Nel 1960 inizia un percorso pittorico traendo ispirazione proprio dalle immagini pubblicitarie, oltre che dai fumetti.

Quella che sarà definita pop art, da “popular”, non è una semplice corrente, ma una sfida che rivoluziona la storia dell’arte contemporanea, rinnovando il ruolo dell’artista ma anche il concetto dell’arte stessa.

L’arte deve essere elitaria, comprensibile a pochi, oppure deve coinvolgere e attrarre tutti?

L’arte, per Wahrol, deve essere più concreta e aderente al reale possibile. Così leggibile da poter essere facilmente riproducibile, come la società che lo circonda.

In una società di consumo è normale che tutti abbiano gli stessi idoli o mangino gli stessi prodotti. Questo, per l’artista, è un dato di fatto e non uno spunto polemico, una semplice documentazione della realtà. Anzi, nella sua ottica uno dei pregi degli americani consisteva nel fatto che tutti consumavano gli stessi prodotti, indipendentemente dalla propria estrazione sociale.

Una democrazia del consumo, una quotidianità che Wahrol cerca di trasportare all’interno della sua arte.

Anche questa va consumata, secondo lui: per questo sceglie immagini attinte dalla cultura di massa e poi le elabora in serie. Usa la tecnica serigrafica proprio per creare opere ripetitive, in un gesto artistico quasi meccanico, per avere pezzi “di massa” perché destinati a tutti.

Da questo punto di vista, l’idea di arte di Wahrol è forse quella che più si accosta a quel che facciamo in La Montina.

In cui l’elemento umano è fondamentale nell’osservare, nel calibrare e in ogni aspetto dell’attività di produzione. E i pezzi d’arte creati, i nostri, rispondono al principio di “commercializzazione” delle opere d’arte.

Tuttavia si differenziano per la vera serialità e riproducibilità di cui parlava l’artista americano: ogni bottiglia di Franciacorta è diversa dall’altra perché sperimenta una fermentazione unica al suo interno.

E però è qualcosa che può essere goduto da tutti, in qualunque contesto, al di là degli stereotipi. Non è il vino solo delle feste, quello con cui brindare a Capodanno, né uno estivo, è un accompagnamento ideale in ogni momento e per qualsiasi abbinamento. Un’arte democratica, e frizzante.

Ma sappiamo bene che l’arte è sempre in divenire e ha forme diverse, non solo a seconda del recipiente che la accoglie!

Andy Wahrol nel 1962 fonda a New York la Factory, lo studio che diviene un punto di ritrovo per artisti e star, una vera fabbrica di idee, da cui uscivano opere realizzate da più artisti. Attorno a questo studio gravitano non solo pittori e scultori, ma anche musicisti, come Lou Reed e i suoi Velvet Underground.

Cambiano tempi, luoghi e prospettive ma anche in La Montina abbiamo dedicato uno spazio per l’arte e l’espressione altrui: così è nato il primo Museo d’Arte Contemporanea della Franciacorta. Un percorso museale unico che ospita ciclicamente personali di artisti contemporanei nazionali e internazionali, le cui opere si fanno spazio tra sale maestose, cantine, botti e bottiglie.

In un posto unico, dove l’arte si consuma con la vista, ma anche con gusto e olfatto.

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